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LE VACCINAZIONI

La cosa da tenere a mente è che la copertura vaccinale dei viaggiatori è generalmente insufficiente.
La schedula di vaccinazione per i viaggiatori è semplice e sicura grazie ai moderni vaccini e alle varie possibilità di associare e combinare i vari vaccini. Tutti i vaccini possono essere associati iniettandoli in sedi diverse. Pertanto, in vista di un viaggio all’estero, i vaccini possono essere somministrati contemporaneamente.
Il piano delle vaccinazioni da effettuare prima di un viaggio internazionale deve quindi tenere contro dell’epidemiologia della zona meta del

viaggio, della durata del soggiorno, delle caratteristiche del viaggio. Più vaccinazioni possono essere eseguite contemporaneamente nella stessa seduta senza interferenze nelle risposte anticorporali.
Bisogna assicurarsi che i lattanti e i bambini, in procinto di effettuare un viaggio internazionale, siano stati vaccinati con Difterite-tetano-pertosse acellulare, Polio, Haemophilus b coniugato, Epatite B.
Non vi sono controindicazioni alla somministrazione simultanea di vaccini diversi raccomandati per i lattanti e bambini; si tratta di una pratica sicura ed efficace.
Poiché la somministrazione simultanea dei vaccini più comuni non diminuisce l’efficacia e la sicurezza di alcuno di essi è consigliata la somministrazione simultanea di tutti i vaccini inclusi i vaccini DTPa, OPV, Morbillo-Parotite-Rosolia, Epatite B, ed   Haemophilus influenzae di tipo b indicati secondo l’età e la storia vaccinale.

Le variabili da considerare nell’impostare un corretto programma di vaccinazioni nei viaggiatori internazionali sono:

  • destinazione

  • durata del viaggio

  • tipo di viaggio (avventuroso, a cinque stelle)

  • stato immunitario del viaggiatore

  • stato di salute del viaggiatore

  • età del viaggiatore

  • eventuale stato di gravidanza

  • eventuali presenze di allergie

  • possibile effetto collaterale dei vaccini

  • possibili interferenze tra antigeni in caso di necessità di poli-vaccinazione

  • tempo di disposizione prima della partenza

  • eventuale presenza di epidemia nelle regioni da visitare

Ancora prima di un viaggio internazionale le vaccinazioni da considerare sono:

  1. quelle richieste dagli Stati

  2. quelle di routine in Italia (polio, difterite, tetano, pertosse ed epatite b)

  3. infine, quelle specifiche per il viaggio

Controindicazioni alle vaccinazioni

Molte controindicazioni alle vaccinazioni non hanno basi scientifiche e, al giorno d’oggi, sono riconosciute come false: alcune combinazioni vaccinali, infezioni banali con febbre bassa, trattamento antibiotico in corso, trattamento con cortisonici a basso dosaggio (>20 mg/die), malnutrizione, eccessiva magrezza, encefalopatie non progressive, epilessia ben controllata, malattie renali e età avanzata. Ad esempio l’età avanzata è, di fatto, un’eccellente indicazione alle vaccinazioni, specialmente quelle per il tetano, la poliomielite, la difterite, anche se – dopo una certa età – sono necessarie più somministrazioni a causa della scarsa risposta immunitaria dopo stimolazione antigenica. L’unica controindicazione alla maggior parte dei vaccini è una pregressa ipersensibilità ad uno dei componenti. Una immunodeficienza congenita od acquisita controindica i vaccini virali vivi attenuati e il BCG.

    

La vaccinazione ANTI-AMARILLICA

Il vaccino contro la Febbre Gialla è consigliato dall’OSM qualora ci si rechi in zone endemiche.

E’ un vaccino vivo attenuato che si effettua presso il Centro di Profilassi e Vaccinazioni Internazionali autorizzato dal Ministero della Sanità al rilascio del certificato internazionale di vaccinazione contro la Febbre Gialla.
La vaccinazione è indicata per tutti i soggetti di oltre i nove mesi di vita che vivono in zone endemiche o che vi si devono recare; i piccoli con meno di quattro mesi non devono essere vaccinati dato il maggior rischio di encefalite temporalmente associata alla vaccinazione. La decisione di vaccinare o meno i bambini fra i quattro ed i nove mesi, deve basarsi sulla stima del rischio d’esposizione. L’OSM indica il limite dei sei mesi.
La tolleranza al vaccino attuale è eccellente; la sola controindicazione all’uso, a parte le allergie reali alle proteine dell’uovo, è l’immunodeficienza cellulare congenita o acquisita. Quest’ultima essendo, talvolta, solo temporanea.


 

La protezione è garantita dieci giorni dopo una singola dose sottocute.
La vaccinazione è sconsigliata alle donne gravide. Per la vaccinazione anti-amarillica, unica vaccinazione richiesta obbligatoria a livello internazionale per l’ingresso in alcuni paesi, l’annotazione sul libretto di vaccinazioni approvato dall’OSM deve essere effettuata riportando anche la denominazione del vaccino utilizzato, la data, il centro autorizzato in cui la vaccinazione è stata eseguita, il nome e la qualificazione professionale del medico vaccinatore.
Il certificato di vaccinazione internazionale è un documento individuale, che non può quindi essere rilasciato a titolo collettivo.

Le vaccinazioni ANTIEPATITE-B e ANTIEPATITE-A

Dall’89 l’OSM raccomanda la vaccinazione Antiepatite-B per quei viaggiatori che si recano nei paesi tropicali.
La vaccinazione consta di tre dosi (0-1-6 mesi). E’ stata approvata una schedula accelerata delle dosi del vaccino contro l’Epatite-B; le prime tre dosi sono somministrate a 0, 1, e 2 mesi ed una quarta dose è data al dodicesimo mese: può essere di aiuto ai viaggiatori che non abbiano il tempo (meno di sei mesi) per completare la serie primaria.
In alcuni Paesi, tra cui l’Italia, è già stato registrato un vaccino combinato antiepatite A-B, combinazione particolarmente interessante proprio per le esigenze di immuno-profilassi per i viaggiatori internazionali, in quanto, conferisce con un solo ciclo vaccinale, protezione contro le due malattie.
Il tasso di prevalenza di portatori cronici del virus dell’epatite B è, infatti, particolarmente elevato nelle medesime regioni del globo in cui maggiore è la morbosità per epatite A. Il vaccino contro l’epatite A, attualmente, è un vaccino a virus inattivato.
Per i bambini fino ai 10 anni di età si praticano due dosi (720 U.E.) a 0-6 mesi-un anno; oltre i 10 anni si pratica la dose per adulti (1440 U.E.) ai tempi 0-6 mesi-un anno. Per coloro che si recano presso il Centro di Profilassi e Vaccinazioni Internazionali meno di due settimane prima della partenza è opportuno assumere una dose di vaccino.

La vaccinazione ANTIDIFTERICA

La situazione della difterite è particolarmente allarmante in Paesi che da poco si sono aperti al turismo, come quelli un tempo facenti parte dell’Unione Sovietica. L’80% dei casi di difterite registrati globalmente provengono infatti dalla Russia, dall’Ucraina e da altri paesi della CIS. Il vaccino è costituito dalle due anatossine, difterica e tetanica assieme. Il vaccino Td adulti si somministra per via IM: nei soggetti precedentemente vaccinati si effettua una dose di richiamo; nei soggetti mai vaccinati si somministrano due dosi a distanza di 6-8 settimane l’una dall’altra e la terza 6-12 mesi dalla seconda.

La vaccinazione ANTITETANICA

Quando s’intraprende un viaggio per motivi di svago si è portati a rifiutare anche la sola idea di poter avere incidenti o subire traumi per cui sarebbe indicata l’attuazione della profilassi antitetanica.
Il tetano è una malattia presente in tutte le regioni del globo, con altissima endemia soprattutto nei paesi in via di sviluppo con economia basata prevalentemente sull’agricoltura.
Un richiamo della vaccinazione antitetanica, o l’avvio del ciclo vaccinale (0-1-6 mesi), per i soggetti non immunizzati, deve quindi entrare a far parte del piano di vaccinazioni da effettuare prima di un viaggio all’estero. Considerando anche la riemergenza della difterite, si dimostra particolarmente appropriata la raccomandazione di eseguire la profilassi antitetanica con il vaccino combinato antidifterico-tetanico.

La vaccinazione ANTIMENINGOCOCCICA

Il vaccino è costituito dagli antigeni polisaccaridici della parete del meningococco; i sierogruppi responsabili della maggior parte delle meningiti sono A, B, C e, negli ultimi anni, sono in aumento i casi dovuti a sierogruppi Y e W-135.
Attualmente è disponibile un quadrivalente A,C,Y,W-135. Si somministra in un’unica dose per via sottocutanea.
Per i bambini che hanno ricevuto la prima dose di vaccino prima dei quattro anni di vita è indicata una rivaccinazione se si espongono al rischio. L’immunità viene conferita dopo circa quindici giorni dalla vaccinazione e dura almeno cinque anni nei soggetti con più di quattro anni; il limite inferiore per la vaccinazione è di due anni; i vaccini disponibili sono ben tollerati.

La vaccinazione ANTITIFICA

La febbre tifoide è iperendemica in America Latina, nell’intero continente africano ed in Oriente. Le stesse aree di alta endemia per febbre tifoide sono di solito caratterizzate anche da una elevata morbosità per epatite virale.
La vaccinazione contro la febbre tifoide si avvale correntemente del vaccino orale attenuato: si tratta del ceppo di salmonella typhi Ty 21 a liofilizzato, in grado di indurre un’ottima risposta locale (IgA secretorie) ed una modesta immunità umorale; il ciclo vaccinale è costituito da quattro dosi da assumere a giorni alterni; le capsule possono essere aperte qualora esistano problemi di deglutizione ma, in questo caso occorre somministrarle insieme con un antiacido.
Poiché la meflochina può interferire con la risposta immunitaria, si consiglia di somministrare il vaccino contro il tifo per via orale almeno a 24 ore di distanza.
Ben tollerato ed efficace è il nuovo vaccino basato sul Polisaccaride; va somministrato per via intramuscolare o sottocutanea. Esso suscita livelli protettivi di anticorpi in una sola iniezione e non ha problemi d’interferenza con gli antimalarici.

La vaccinazione ANTIMORBILLO-PAROTITE-ROSOLIA

Bisogna pensare di vaccinare con dose di antimorbillo singola tutti i nati dopo il 1956 che si recano all’estero, non ancora sottoposti a due dosi di vaccino o senza altra prova di immunità. Per i bambini che si recano in zone endemiche l’età della

vaccinazione deve essere abbassata.
I lattanti dai sei agli undici mesi devono ricevere una dose di vaccino antimorbilloso monovalente (o MMR se il vaccino monovalente non è disponibile) prima della partenza, e rivaccinati a 15 mesi con una dose di MMR.
Quelli da dodici a quattordici mesi devono ricevere l’MMR prima della partenza.
Questo deve essere somministrato tra i dodici ed i quindici mesise il bambino è stato vaccinato prima dei dodici mesi, sempre che sia passato almeno un mese dalla dose precedente.

 

    

La vaccinazione contro il COLERA

È attualmente sconsigliata dall’OMS a causa della scarsa efficacia protettiva e per il falso senso di sicurezza che esso potrebbe indurre nei vaccinati; nessun paese attualmente richiede la vaccinazione all’ingresso.
L’efficacia protettiva dei tradizionali vaccini anticolerici è stata stimata nell’ordine del 30-50%; essi quindi non prevengono tutti i casi di malattia e non riescono a prevenire l’instaurarsi di uno stato di portatore inapparente e quindi l’introduzione di V. cholerae in territori indenni.

 

Sono attualmente in studio nuovi tipi di vaccini orali che hanno dimostrato maggiore efficacia e minori effetti collaterali di quello parenterale.
Migliore efficacia protettiva nei confronti della malattia sembrano avere i nuovi vaccini anticolerici prodotti per mezzo dell’ingegneria genetica e a somministrazione orale. Il loro uso è, anche in considerazione del costo ancora piuttosto elevato, riservato a situazioni particolari (militari, operatori sanitari, interventi di profilassi in campi profughi).
Poiché anche i vaccini anticolerici orali non riescono a prevenire l’instaurarsi dello stato di portatore, che nella misura del 30-40%, il loro uso non è raccomandato per i viaggiatori internazionali.  Inoltre, nessuno dei vaccini anticolerici è efficace nei confronti del V. cholerae O139 Bengala e, pertanto, la profilassi del colera deve risiedere nello scrupoloso rispetto delle norme per la prevenzione delle malattie a trasmissione fecale-orale.
Alla farmacia del Vaticano si trova un vaccino orale vivo attenuato (Orochol) da somministrare in una dose (disponibile in bustine di liofilizzato da assumere a stomaco vuoto).

La vaccinazione contro la POLIOMIELITE

Aree endemiche per la polio sono ancora presenti in Africa ed in gran parte dell’Asia, particolarmente nel sub-continente indiano; anche la vaccinazione antipolio deve quindi essere presente nella programmazione di un piano di vaccinazioni prima di un viaggio internazionale, tenendo nella debita considerazione lo stato vaccinale del soggetto, la tipologia del viaggio (turismo o lavoro), la presenza di focolai epidemici o di endemia nella zona meta del viaggio.
Nella CIS (ex Repubbliche Sovietiche) è stata osservata anche una recrudescenza di poliomielite, dovuta all’interruzione delle attività di vaccinazione per motivi bellici o per difficoltà economiche.
Se il viaggiatore è già stato vaccinato con vaccino OPV, dovrà eventualmente fare un richiamo con lo stesso tipo di vaccino o con un vaccino iniettivo (eIPV*); qualora non sia stato mai vaccinato dovrà ricevere tre dosi, con il vaccino EIPV, preferibilmente ad intervalli di un mese l’uno dall’altro.

*Vaccino Polio Salk (potenziato): vaccino iniettabile a virus inattivato: 2-3 dosi e richiamo a distanza di 10 anni

La vaccinazione contro l’ENCEFALITE GIAPPONESE

Si tratta di un vaccino a virus inattivato; l’immunizzazione richiede tre dosi di 1 ml ciascuna somministrate per via sottocutanea ai tempi 0-7-30. E’ possibile utilizzare una schedula vaccinale abbreviata quando non è possibile adottare quella più lunga per motivi di tempo (0-7-14). La schedula è la stessa per i bambini ed adulti fuorché il dosaggio tra un anno e i tre anni (in questo caso è di 0,5 ml).
Non sono disponibili dati sull’efficacia e sulla sicurezza del vaccino al di sotto i dodici mesi d’età.
Nelle regioni endemiche dell’encefalite giapponese, il rischio di malattia per i viaggiatori che si recano nelle aree urbane è basso come pure nelle zone rurali, se il soggiorno è inferiore ai trenta giorni; i viaggiatori che programmino di fermarsi per periodi più lunghi e le cui attività rischiano di esporli al rischio di contagio nelle zone rurali, e le persone che risiedono in zone endemiche o epidemiche devono prendere in considerazione la vaccinazione.

Il vaccino è disponibile presso il Centro di Profilassi e Vaccinazioni Internazionali di Via Plinio, 31; trattasi di vaccino importato direttamente dal Giappone.

La vaccinazione contro l’ENCEFALITE DA ZECCHE

Il vaccino contro l’encefalite da zecche è a base di virus coltivati su cellule embrionali di pollo, inattivati con formalina.
Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi ai tempi 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi, con richiami a cadenza triennale – per via intramuscolare – preferibilmente nella regione deltoidea.
L’immuno-profilassi passiva può essere sia pre che postesposizione; in considerazione della breve durata della protezione conferita (emivita 21 giorni, inizio dell’effetto protettivo entro 24 ore, durata 2-3 mesi), essa va riservata a situazioni particolari.
Tanto le immunoglobuline quanto il vaccino contro l’encefalite da zecche attualmente non sono registrati e commercializzati in Italia.
Il vaccino a base di virus uccisi è utilizzato correntemente in alcuni paesi europei, soprattutto in soggetti residenti in aree endemiche o appartenenti a categorie professionali particolarmente esposti al rischio di contatti con i vettori delle malattie. La vaccinazione è indicata in caso di viaggi che prevedano escursioni in zone boscose o con vegetazione arbustiva che costituiscono l’habitat preferito dalle zecche.

Il vaccino è disponibile presso il Centro di Profilassi e Vaccinazioni Internazionali di Via Plinio, 31

La vaccinazione ANTIRABBICA

Per soggiorni superiori ai 30 giorni, per bambini che vivono in aree in cui è facile incontrare animali rabbiosi e per viaggiatori che si recano in aree iperendemiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina si raccomanda la vaccinazione antirabbica.
Attualmente per la immunoprofilassi della rabbia sono disponibili:

  • Il vaccino costituito da virus inattivato coltivato su cellule Diploidi Umane (HDCV)Il vaccino a virus inattivato purificato allestito su uova embrionate di anatra (PDEV)

  • Le immunoglobuline antirabbiche sia omologhe che eterologhe le quali conferiscono una protezione passiva immediata ma di breve durata, avendo tempo di dimezzamento di circa 21 giorni

Sia HDCV che il PDEV inducono un’attiva risposta immunitaria di tipo cellulare e attraverso la produzione di anticorpi neutralizzanti di tipo umorale. Quest’ultima si manifesta, abitualmente, da 7 a 10 giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino raggiungendo livelli considerati protettivi intorno al quattordicesimo giorno e persistendo per circa due anni.
La vaccinazione pre-esposizione, anche se non elimina la necessità del trattamento profilattico dopo esposizione al virus rabbico lo semplifica rendendo superflua la somministrazione di immunoglobuline e riducendo le dosi di vaccino necessarie.
La vaccinazione pre-esposizione consta di tre dosi di HDCV ai giorni 0-7-28 ed offre un’efficace risposta anticorporale in quanto il ciclo vaccinale ha riportato allo sviluppo di anticorpi praticamente nel 100% delle persone vaccinate.
La vaccinazione preventiva (tre dosi 0-7-21 giorni) non esime dalla necessità di farsi somministrare prontamente un trattamento antirabbico dopo un contatto con un animale rabido o il cui comportamento è sospetto.
Nella post-esposizione: per soggetti vaccinati, si pratica una dose nei giorni 0-3; nei soggetti non vaccinati, si pratica una dose ai giorni 0-7-14-21-28 + RIG (immunoglobuline specifiche) 20 unità/Kg di peso: metà peri-lesionale.
Poiché la somministrazione di meflochina e/o di clorochina può diminuire l’efficacia della vaccinazione antirabbica effettuata per via intradermica, la somministrazione del vaccino antirabbico, per questa via, non è consigliabile.

Vaccinazione contro l’EMOFILO b

La vaccinazione contro la meningite da enofilo b è routinaria in molte nazioni del nord Europa, negli USA e nella ASL RM/E, per i bambini di età inferiore ai sei mesi. È altamente raccomandata per i bambini al di sotto dei cinque anni di età perché questa forma di meningite è molto frequente nei paesi in via di sviluppo.

Vaccinazione contro l’INFLUENZA

E' una malattia infettiva dovuta a tre tipi principali di virus denominati A, B e C, in cui contatto con l'organismo provoca in questo produzione di anticorpi che lo immunizzano contro il singolo virus. Mentre il B ed il C sono piuttosto stabili, l'A mostra un'estrema variabilità (per cui è più difficile prevedere la comparsa dei nuovi ceppi ed allestire contro di essi un vaccino), ed è il virus che si rende responsabile della maggior parte delle grandi epidemie come la recente influenza asiatica, Hong Kong, etc. (la spagnola del 1918 fece oltre 20 milioni di morti).
La malattia esordisce con brividi, febbre, tosse, dolori muscolari, perdita dell'appetito, ai quali seguono tosse, starnuti, mal di gola, secrezione nasale di materiale siero-mucoso. Tali sintomi regrediscono di solito nel termine di 4-5 giorni, ma in alcuni casi - specie nei soggetti debilitati e negli anziani - possono evolvere in polmonite. La terapia consiste nel riposo a letto in ambiente ben acclimatato e areato, nella dieta leggera, nella somministrazione di acido acetilsalicilico e di analgesici se sono presenti dolori muscolari, e nell'istillazione di anticongestionanti per via nasale.
Particolare riguardo va rivolto ai soggetti anziani che dovrebbero ricevere il vaccino contro l'influenza a subunità. Per prevenire le infezioni batteriche si può ricorrere agli antibiotici. La profilassi è resa possibile da vaccini (contenente ceppi inattivati) allestiti solitamente con i ceppi responsabili dell'influenza degli anni immediatamente precedenti, ai quali dovrebbero sottoporsi gli anziani, i soggetti immunodepressi e coloro che operano nelle comunità (ospedali, ospizi, collegi, carceri, etc.); essi risultano efficaci in circa il 75% dei casi.

Vaccinazione ANTIPNEUMOCOCCICA

Il Vaccino 23 valente è indicato per i viaggiatori che rientrano tra le categorie a rischio per questa infezione (età pari o superiore ai 65 anni, asplenia anatomica o funzionale, etc.) e può essere preso in considerazione anche per i viaggiatori diretti in aree dove è molto diffuso il fenomeno della resistenza alla penicillina del Pneumococco.
 
La disponibilità del vaccino contenente materiale capsulare purificato di 23 tipi di pneumococco deve farci prendere in considerazione l'opportunità di vaccinare gli anziani contro lo pneumococco.
È stata ripetutamente documentata una stretta relazione tra incidenza dell'influenza e polmonite pneumococcica.
La vaccinazione si fa in dose unica; la durata dell'immunità indotta dal vaccino è di 5-6 anni.
   
SI DEVE
raccomandare l'uso del vaccino antipneumococcica:
 

  • per ogni persona al di sopra dei 64 anni di età.

  • per determinati gruppi a rischio:
      

    •  

    Pazienti affetti da malattie cardiovascolari, polmonari, diabete mellito, etilismo, cirrosi.

    •  

    Adulti con compromissione del sistema immunitario (persone con disfuzione splenica, asplenia, morbo di Hodgkin, linfoma, mieloma multiplo, insufficienza renale cronica, sindrome, nefrosica, trapianto di organo.

    •  

    Adulti HIV positivi.

    •  

    Persone che vivono in situazioni ambientali a rischio (diseredati ricoverati in istituzioni chiuse).

I malati cronici che frequentano assiduamente gli studi medici devono rappresentare anch'essi un target della Vaccinazione. Il vaccino può essere somministrato assieme a quello dell'influenza utilizzando due differenti siti: deltoide del braccio destro e deltoide del braccio sinistro. L’assenza di complicazioni della vaccinazione antipneumococcica fa prevalere il concetto di costo–beneficio a favore dell’estrema positività di questa vaccinazione. Il vaccino va somministrato ogni 5-6 anni.
 

Vaccinazione contro la TBC

Il test cutaneo della TBC (Intradermo alla Mantoux) è raccomandato, prima della partenza, per i viaggiatori che intendono risiedere in Asia o in Africa per un periodo medio-lungo.
Il BCG è un vaccino vivo attenuato.
Nei neonati e nei lattanti di età inferiore al mese, la vaccinazione viene effettuata senza preliminare prova tubercolinica.
Nei viaggiatori internazionali, l’OMS raccomanda di praticare la vaccinazione nei bambini e nei giovani che debbano soggiornare a lungo in paesi a forte endemicità di tubercolosi.
L’immunità prodotta dal BCG è conferita dopo circa sei settimane; essa decresce gradualmente col passare degli anni

Vaccinazione contro la LEPTOSPIROSI

La vaccinazione contro la leptospirosi offre una protezione efficace solo in caso di esposizione ad acqua di fogna e a depuratori di liquami, esclusivamente a causa della presenza di ratti.
Nei paesi tropicali i canali che attraversano le città sono vere e proprie fogne a cielo aperto dove pullulano i ratti portatori di leptospirosi.

 

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